Il prossimo appuntamento si terrà venerdì 8 Novembre 2013 alle ore 19 e 30 presso la pizzeria Pinsa's (Spaarndammerstraat 772, Amsterdam).
Leggeremo "Lettere contro la guerra" di Tiziano Terzani. In fondo a questa email una breve introduzione al libro.
gli altri libri proposti nel corso della serata:
- Massimo Gramellini: Fai dei bei sogni
- Francesca Petrizo: Memorie di una cagna
- Guido Morselli: Dissipatio hg
Buona lettura e alla prossima!
Breve descrizione del libro:
Lettere contro la guerra è un libro scritto da Tiziano Terzani, giornalista e scrittore, che raccoglie alcune delle sue lettere pubblicate sul Corriere della sera all'indomani dell'11 settembre 2001, in risposta anche alla lettera di Oriana Fallaci "La rabbia e l'orgoglio" sullo stesso drammatico evento pubblicata sullo stesso quotidiano il 29 settembre.
La prima riflessione che apre il libro è, paradossalmente, sull'eccezionale opportunità che un evento terribile ed epocale qual è l'11 settembre, offre a noi occidentali di ripensare il nostro futuro, partendo dall'analisi del nostro presente e della necessità di farlo con empatia, cioè vedere la questione anche dal punto di vista altrui. Perché questa è la chiave della comprensione senza la quale non può esserci giudizio, né rabbia né orgoglio.
sabato 14 settembre 2013
Incontro: La fabbrica dell'obbedienza
Cari amici,
in un piccolo gruppo, che ci ha riportato alle atmosfere dei primi incontri, ci siamo incontrati per parlare del romanzo La fabbrica dell'obbedienza di Ermanno Rea
Il libro non ha riscosso un gran successo ed infatti ha ottenuto una media di 2 su 5: il libro presenta una teoria interessante ma non del tutto nuova sull'influenza che il Vaticano ed in particolare la Controriforma ha avuto sull'italiano medio di oggi.
Pur presentando numerosi spunti di riflessione e citazioni di filosofi, poeti, scrittori e giornalisti italiani più o meno contemporanei il libro non ha saputo fornire argomenti solidi di discussione. Come ammesso dallo stesso autore il libro è uno sfogo e questa ammissione sembra essere un'apologia al lettore per un'opera che sembra mancare di struttura. Tanti spunti suggestivi da Giordano Bruno, al fascimo fino a toccare la contemporaneità con brevi citazioni di Berlusconi e Marrazzo, fino a tornare alle origini (quasi a creare un cerchio storico) con un ipotetico processo dell'Inquisizione a Caravaggio. Purtroppo questi spunti non sempre ben collegati fra loro non sembrano sufficienti a farci apprezzare questo saggio.
in un piccolo gruppo, che ci ha riportato alle atmosfere dei primi incontri, ci siamo incontrati per parlare del romanzo La fabbrica dell'obbedienza di Ermanno Rea
Il libro non ha riscosso un gran successo ed infatti ha ottenuto una media di 2 su 5: il libro presenta una teoria interessante ma non del tutto nuova sull'influenza che il Vaticano ed in particolare la Controriforma ha avuto sull'italiano medio di oggi.
Pur presentando numerosi spunti di riflessione e citazioni di filosofi, poeti, scrittori e giornalisti italiani più o meno contemporanei il libro non ha saputo fornire argomenti solidi di discussione. Come ammesso dallo stesso autore il libro è uno sfogo e questa ammissione sembra essere un'apologia al lettore per un'opera che sembra mancare di struttura. Tanti spunti suggestivi da Giordano Bruno, al fascimo fino a toccare la contemporaneità con brevi citazioni di Berlusconi e Marrazzo, fino a tornare alle origini (quasi a creare un cerchio storico) con un ipotetico processo dell'Inquisizione a Caravaggio. Purtroppo questi spunti non sempre ben collegati fra loro non sembrano sufficienti a farci apprezzare questo saggio.
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