Prossimo incontro

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Prossimo Club del Libro: venerdì 6 marzo 2015, h.19:30, Canale Mussolini (Antonio Pennacchi), pizzeria Pinsa's, Spaarndammerstraat 772

mercoledì 12 maggio 2010

ricordi di shantaram

cari tutti,
lo so che voi siete ormai libri e libri avanti, ma oggi mi è successa una cosa buffa che volevo condividere con tutti voi.
per lavoro mi è capitato di passare alcune ore con una famiglia indiana della quale faceva parte anche un ragazzo sui quindici anni che, qualsiasi cosa io dicessi, mi guardava, sorrideva e dondolava la testa.
ecco, io non ho potuto fare a meno di sorridergli tutte le volte e pensare ai personaggi di shantaram ed in particolare a parabaker.
quel dondolio mi metteva allegria ma soprattutto mi sono chiesta che cosa avrei pensato di quegli strani gesti, se avessi incontrato questo ragazzo in passato? avrei capito? avrei pensato che mi prendesse in giro? oppure non avrei notato la cosa?
chissà.
comunque sia, mi piaceva l'idea di mettervi a parte di questo episodio.

a presto e
buone letture a tutti

domenica 9 maggio 2010

Prossima Serata Babele - 4 giugno 2010 - Medioriente

Carissima - o,

Ho il piacere di invitarti alla prossima Serata Babele che si svolgerá
Venerdì 4 giugno alle 19:30, presso il ristorante Bazaar, Albert Cuypstraat 182 - 1073 BL Amsterdam
e che avrá come tema il Medioriente.
 

Ceneremo insieme e poi ci scambieremo dei libri.

Ognuno dei partecipanti alla serata avrá l´opportunitá di farsi accompagnare da un libro. L´idea é quella di presentarlo ai partecipanti alla serata. A discrezione dell´accompagnatore, il libro potrá essere regalato o imprestato (nel secondo caso il ritorno del libro al legittimo proprietario si impone .0) Fatti accompagnare dal libro che tu credi tutti debbano leggere e che vuoi prestare o porta un libro da regalare.

La serata é aperta a tutti (vecchi, nuovi, first timers e coming backs del Club) ed ad ogni libro. Sará come al solito polifonica e plurale di idee in libertà. 

In prossimità del 4 giugno ti manderò un messaggio per ricordarti del nostro incontro. 

Spero che ci vedremo per una nuova Serata Babele!
Ciao,
 
Alberto

Prossimo Club del Libro - 2 luglio 2010 - La casa del sonno (Jonathan Coe)

Carissima - o,

Inizio questo messaggio con un particolare ringarziamento a Flavio, che ha trovato un luogo d´incontro perfetto per le nostre riunioni. 
Una sala tutta per noi (indisturbati come non mai), dell´ottimo cibo e la nostra conversazione. 

Abbiamo parlato de "Il Dio delle piccole cose" scritto da Arundhati Roy. Il giudizio collettivo espresso su questo romanzo si sintetizza in un 3,6 su 5.

Prosa, poesia e flussi di coscienza profondamente intimi. Musica, colori, sapori, odori, gli elementi della natura, meglio delle parole potrebbero essere utilizzati per descrivere questo romanzo fatto di emozioni. Sin dalle sue prime pagine, la suprema ed intima narrativa respinge e mortifica il lettore o al contrario, lo coinvolge e lo strega fin all'ultimo. Un libro sublime ed audace di infinita tristezza. A. Roy cattura, argomenti, avvenimenti, pensieri. Racchiude, in parole, emozioni intime che sono incatturabili perché ogni volta si dissolvono nello stesso istante nel quale intensamente accadono. La voce narrante è quella di un bambino. Il flusso temporale non è lineare. L'ossatura della trama viene svelata immediatamente al lettore: i dettagli vengono aggiunti poi, poco alla volta. Le emozioni sono la trama del romanzo ed i fatti sono associati in loro relazione. Pensieri e fatti, talvolta appena accennati, si colmano perciò di significato. La semplicità, l´incongruenza, la complessità ed i limiti sono quelli delle emozioni, come sono nella mente del bambino che esiste in ognuno di noi ed in ognuno dei personaggi. Attraverso questa simbiosi, Roy proietta sul lettore i drammi del romanzo che nel lettore prendono vita -e a volte, quasi gli si accollano-. Una storia intensa e disperata che richiede energia, coraggio e costanza. Bisogna esserne proprio in vena.

Per la prossima volta: 
leggeremo "La casa del sonno", romanzo scritto da Jonathan Coe
Piú sotto trovi un´introduzione al romanzo.

Venerdì 2 luglio alle 19:30, c´incontreremo per parlarne presso: Ristorante l´Ozio - Ferdinand Bolstraat 26 - 1072 LK AmsterdamIn prossimità del 2 luglio manderò un messaggio per ricordarti del nostro incontro.

Gli altri libri proposti nel corso della serata di venerdì sono stati
Diario - Anna Frank
La ciociara - Alberto Moravia

La pelle - Curzio Malaparte
Casa d'altri - Silvio D'Arzo
1984 - George Orwell
Don Casmurro - Joaquim Machado de Assis
América - Tom Coraghessan (T. C.) Boyle


Ad Amsterdam, puoi acquistare libri in italiano presso la Libreria italiana Bonardi. Comunica di far parte del Club ed otterrai uno sconto del 10% sul prezzo di vendita del nostro prossimo libro. (Libreria Bonardi - Entrepotdok 26, 1018 AD Amsterdam - T: 020-623 9844, W: www.bonardi.nl, E:lb@bonardi.nl).

Il Club esiste anche su Facebook [cerca: Club del libro (Amsterdam)]. 
Là potrai: (ri)conoscere ed interagire con altri, vedere il calendario dei nosri incontri, i libri che abbiamo letto nel passato e molto altro.

SCHEDA LIBRO:     La casa del sonno - Jonathan Coe - Feltrinelli (p. 312)
La casa del sonno é un edificio abbarbicato in cima ad uno scoglio a picco sull'oceano. "Enorme, grigia e imponente, Ashdown sorgeva su un promontorio, a una ventina di metri dalla viva parete della scogliera, ed era lì da più di un secolo. Per tutto il giorno i gabbiani ruotavano intorno alle sue guglie e torricelle con strida rauche e luttuose." Sede di una clinica di ricerche sui disturbi del sonno, nei primi anni Ottanta era un alloggio per studenti universitari. Caleidoscopio di invenzioni narrative e girandola di personaggi, ora commoventi ora comici, in un dormiveglia che non conosce riposo. Un autentico "castello dei destini incrociati", dove si avverano sogni e si dissolvono visioni, dove c'è chi dorme troppo e chi troppo poco, chi ama sognare piuttosto che vivere e chi non vorrebbe perdere un solo minuto di vita, nel sonno. Mentre si interroga sul valore e il significato del sonno, l'eterogenea comunità di studenti, diventata adulta, inciampa nel malessere, nella follia e nelle comiche incongruenze della vita. Attraverso l'evoluzione delle vite dei protagonisti, intrecciate con quelle di altri, Coe traccia un affresco degli anni Ottanta e di quello che hanno portato con sé nei gusti, nelle scelte e nella cultura (particolarmente in quella inglese). Il romanzo é scritto in modo tale da indurre ogni lettore a cogliere aspetti differenti della storia, ed ognuno i propri, dei personaggi. Varie chiavi di lettura, dunque, per un'opera che conosce vari livelli di narrazione.

Autore della cosiddetta "generazione Blair", J. Coe s´inserisce in un nuovo filone letterario "vincente" di stampo anglosassone, legato ai problemi delle ultime generazioni, alle aspettative per il futuro, alla fuga dalla realtà, anche, perché no, attraverso il sogno.

Ci vediamo il 2 luglio al Club del Libro! Ci vediamo il 4 giugno per una nuova Serata Babele. Maggiori informazioni sulla Serata Babele seguiranno in un messaggio separato, successivo a questo. 

Troverai tutte le informazioni sulla Serata Babele e sul Club del Libro anche su Facebook.

Ciao, Alberto

martedì 4 maggio 2010

Alcune piccole cose

Non potendo essere presente al prossimo incontro, qualche parola sul libro la metto qui. Il libro per chi non lo sapesse è “Il Dio delle Piccole Cose” di Arundhati Roy, della quale abbiamo pure una foto, che non guasta mai.



Rileggo questo libro dopo quattro anni. Di libri in questi 4 anni ne sono passati tantissimi, e alla seconda lettura l'enormità di questo romanzo mi risulta ancora più evidente. E va bene, è facile per me dirlo, io che ho usato il titolo del libro per intitolarci il blogghe. Ma comunque. Spesso si dice “questo libro parla di questo e di questo. Affronta questo argomento. Parla di un tizio che fa questo ”.
Nel caso del libro di Roy tutto ciò è molto poco importante. Nel libro si trova la narrativa nel senso più assoluto. Dove i temi non sono facilmente definibili ma restano sospesi come fossero solo sensazioni. Quello che si ricorda delle pagine lette è l'atmosfera, l'aria che tira. Non il tema centrale. Ci sono libri infarciti di presunte verità formulate come proverbi per la vita, fatti apposta per essere citati e fare bella figura con gli amici: non è questo il caso. La scrittrice narrando riesce a fare quello che a moltissimi scrittori anche celebrati non riesce: prendere l'umanità vera e credibile, e metterla efficacemente su pagina. Tu la leggi, e ci credi.

Per esempio, i bambini.

I due bambini Estha e Rahel sono i due protagonisti del libro. I due bambini parlano e si comportano da bambini. Sembrerà ovvio, ma la letteratura mondiale è zeppa di bambini che parlano da adulti, di adulti che parlano come filosofi, di personaggi estremizzati, o allegorizzati, o mitizzati. Di personaggi molto poco credibili. Di personaggi che mai hai incontrato nella tua vita. Era un mio pensiero ricorrente quando leggevo De Carlo - che pure ho apprezzato. Mi chiedevo: ma esisterà davvero gente che parla così?

Polidori mi ha detto: «Ma la noia è una delle armi dell'avanguardia istituzionalizzata, no? Le coperture multiple, i bunter di riferimenti e citazioni per gratificare i critici e far leva sui complessi d'inferiorità e i desideri di espiazione degli spettatori?» Ha sorriso, ed ero stupefatto dal suo tono, dal suo punto di vista in apparenza così vicino al mio.
A. De Carlo. “Tecniche di Seduzione”.

Le piccole cose – secondo la mia interpretazione che non so se è quella giusta – sono i colori, gli odori, i dettagli di ogni scena che aiutano a rendere la stessa scena credibile. Oppure le parole pronunciate o pensate, che sono appunto “piccole” perché non funzionali alla storia, ai sentimenti più forti del romanzo ma che – di nuovo – la rendono vera, e dunque credibile. Se si tratta di bambini, questi bambini, fanno pensieri da bambini. E tu che leggi non ti distrai nemmeno per un momento, non ti accorgi che a scrivere o a pensare non è un bambino, ma un adulto. Un'adulta (e qui poi sta l'assurdità) che dopo aver partorito questo romanzo e suscitato un clamore mondiale, di romanzi ha poi deciso di non scriverne più.

(il bambino Estha, seduto in auto, osserva il matto del paese, un uomo nudo privo di braccia)

Estha notò che i capelli erano grigi e ricciuti. I peli delle ascelle, non protetti dalle braccia, erano neri e sottili, e quelli del ventre neri e robusti. Un uomo con tre tipi di peli. Estha si domandò come poteva essere. Cercò di pensare a chi poteva chiederlo.

(sono fermi in auto ad attendere che passi il treno.)

Il treno era passato talmente veloce che era difficile immaginare che tutti avessero aspettato così tanto per così poco. Le foglie di igname continuarono ad annuire per molto tempo dopo che il treno fu passato, come se fossero del tutto d'accordo con lui, e non nutrissero il benché minimo dubbio. 

RAFFAELE

prossimo incontro

Carissimo-a!

Un breve messaggio per ricordarti che


venerdì prossimo, 07 maggio 2010
ci incontreremo alle ore 19:30 presso 
il Ristorante l'Ozio in Ferdinand Bolstraat 26 - 1072 LK Amsterdam 
(esattamente nello stesso ristorante e nella stessa sala dove si svolge il Cineclub!) 

Parleremo de "Il dio delle piccole cose", scritto da Roy Arundhati.

Gentilemente, conferma la tua partecipazione al nostro incontro al piú presto!
In ogni caso, fammi sapere se ci sarai entro le ore 15:00 di venerdí 07 maggio. Prenoteró un tavolo capace di ospitarci tutti.
Ci vediamo tra qualche giorno!

Ciao, Alberto
M: +31 (0)61 427 5131

PS.: La tua puntualitá nell'arrivare all'incontro ... non ha mai creato grandi problemi allo svolgimento ottimale delle attivitá del Club 
ATTENZIONEci incontreremo presso il Ristorante l'Ozio!!!