Carissima - o,
Un bel gruppo numeroso di italiani, portoghesi ed olandesi, ieri sera! A tutti i partecipanti e soprattutto ai nuovi un grazie per la bella serata.
Abbiamo parlato di "Memoriale del Convento" scritto da José Saramago.
Il giudizio collettivo espresso sul romanzo si sintetizza in un bel 4 su 5.
Per la prossima volta, abbiamo scelto di leggere il romanzo "Sozaboy", scritto dal nigeriano Ken Saro-Wiwa.
In chiusura a questo messaggio trovi un´introduzione al romanzo.
Venerdì 5 novembre alle 19:30, ad Amsterdam, c´incontreremo per parlarne presso il ristorante L´Ozio in Ferdinand Bolstraat 26 (1072 LK)
In prossimità del 5 novembre manderò un messaggio per ricordarti il nostro incontro.
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Gli altri libri proposti nel corso della serata del 3 settembre sono stati:
Memorie di Adriano - Marguerite Yourcenar
Sul fare del giorno - Soyinka Wole
Il supplizio del legno di sandalo - Mo Yan
Breviario mediterraneo - Pedrag Matvejevic
Rumore bianco - Don DeLillo
Puoi acquistare libri in italiano presso la Libreria italiana Bonardi di Amsterdam. Comunica di far parte del Club del Libro ed otterrai uno sconto del 10% sul prezzo di vendita del nostro prossimo libro. (Libreria Bonardi - Entrepotdok 26, 1018 AD Amsterdam - T: 020-623 9844, W: www.bonardi.nl, E: lb@bonardi.nl).
SCHEDA LIBRO: Sozaboy
Dalai Editore (p. 285)
Anni Sessanta. Quando la Nigeria orientale tenta la secessione dalla Federazione, inizia quella che venne chiamata Guerra del Biafra. A Dukana, il villaggio nel delta del fiume Niger dal quale proviene il giovane Mene (la voce narrante) nessuno sa niente di niente: tutti sentono alla radio di un governo che è cambiato e di cui conoscono solo funzionari e poliziotti, uomini corrotti che si pappano mazzette per ogni cosa.
Nonostante ció, tutto continua a scorrere lento e lieto. Mene, che vive dignitosamente con la madre ed ha un lavoro come aiutante autista di autobus, conosce la giovane Agnes (con più tette che anima) e la vuole sposare. Quando dai disordini si passa alla guerra vera e propria, si comincia a parlare di nemico, di nazione, ed arrivano i sozasoldati a requisire cibo e reclutare gente. Per un giovane fare la guerra è una gran cosa: bisogna cacciare il nemico perché nel Paese manca il sale e lui deve proteggere la giovane moglie. Mene si fa ingenuamente assoldare nelle file di un esercito e diventa Sozaboy. Veste l’uniforme e va al fronte, in fossi e acquitrini a prende ordini senza capire perché fa quello che fa. Ma la guerra è un brutto affare, ci sono sozacapitani che ti fanno bere la piscia, aerei che cagano bombe che uccidono e così Mene scappa, conosce la prigionia, passa nelle file del nemico, lascia tutto per cercare la mamma e la sposa, per tornare a Dukana, perché ha capito che la guerra è una gran brutta cosa senza senso …
Quest’opera ha un fascino e una solennità che lasciano piacevolmente spaesati. L’idea geniale è di raccontare la perdita di innocenza di un mondo e lo scardinamento di gerarchie e ordini naturali attraverso gli occhi e le parole di un ragazzo che crede che la follia che lo investe abbia un senso, fino a scoprire dolorosamente il contrario: la lingua perciò ricalca la logica elementare e lo stupore primigenio di Mene, ha formule di antica oralità piena di rispetto per il mondo e le cose. Non stupisca perciò se il nostro Sozaboy, che impara scappando, ci sembra vicino come una comica e lontano come una favola, se il sorriso per il suo ingenuo romanticismo diventi amaro di tragedia, perché questo antieroe ha molto da dire sui nostri tempi di barbarie, a ogni latitudine.
Ci vediamo al prossimo Club del Libro!
Ciao,
Alberto
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